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Il Suo Valore

Le regole per stabilire il valore e la qualità di un diamante.
 
Il valore di un diamante viene stabilito dalla determinazione delle sue caratteristiche di qualità, le cosiddette 4C, simboli validi in tutto il mondo.
Il certificato rilasciato da un personale autorizzato e specializzato e preparato quale il gemmologo o l'istituto addetto al rilascio, fanno aumentare ancora di più il valore della gemma predisponendo quindi una  quinta C cioè la Certificazione, per visualizzare il certificato clicca qui.
Cosa sono le 5C?
Carat  - Peso
Il peso del diamante si dichiara in carati, il carato (ct) corrisponde a 0,200 grammi di  peso, la quotazione deve essere visionata con il rapaport ed avviene in centesimi di carato.
Per visualizzare la tabella con le caratteristiche del diamante clicca qui.
Color - Colore
La caratteristica più importante del diamante è senz'altro il colore. In base alla qualità di questo parametro viene sicuramente stabilito il prezzo e per capire meglio la valutazione possiamo dire che i diamanti con assenza di azoto, cioè senza sfumature di colore, sono classificati ottime qualità. Esistono cinque categorie di diamanti non sfumati: D - E - F - G - H, per visualizzare la tabella clicca qui.
Clarity - Purezza
La caratteristica interna del diamante è sempre la purezza. Secondo le direttive internazionali, la purezza di un diamante può essere stabilita soltanto con un ingrandimento dieci volte maggiore della pietra originale. Tale ingrandimento si può ottenere grazie all'ausilio di una lente chiamata tripletta utilizzata dagli gemmologi.
Per effettuare un acquisto sicuro di un diamante ed ottenere un valore superiore, dovete solo possedere gemme naturali con altissimo grado di purezza, cioè: 
  • IF - purezza assoluta apparsa con ausilio di lente con 10 ingrandimenti, nessuna inclusione o lineazione di struttura visibile all'interno.
  • VVS/1 o VVS/2 - con inclusioni e minime impurità, in lingua inglese very very small oppure inclusioni di ovalina, lineazioni strutturali, nuvolette o altro, difficilmente visibili.
  • VS/1 o VS/2 - con poche impurità, very small  cioè visibili in maniera più semplice. 
  • SI 1.2 - gemme con inclusioni facili da vedere e numerose.
  • PIQUE' 1/2/3 - gemme con tantissime inclusioni visibili anche ad occhio nudo.
Definizione di taglio a brillante
Il taglio a simmetria ottagonale attorno al quale sono disposti tre ordini di faccette, il primo ordine delimita la tavola con 8 faccette triangolari, chiamate faccette di stella, il secondo ordine è posto in una fascia intermedia con otto faccette a losanga, chiamate faccette fondamentali superiori, il terzo ordine riguarda la fascia esterna con 16 faccette triangolari, chiamate faccette di traverso superiori.
  • Nella parte inferiore sono disposte, dalla cintura all’apice, 8 faccette a losanga chiamate faccette fondamentali inferiori e 16 triangolari chiamate faccette di traverso inferiori. Non esiste solo la forma rotonda nel taglio a brillante ma anche gemme di forma ovale, a goccia, a navette o "marquise" e a cuore.  Il taglio Tolkowsky è quello che permette di ottenere il massimo fuoco e la massima brillantezza nel diamante.
  • Gli angoli tra le faccette e il piano della cintura, le percentuali di tavola e di padiglione rispetto al diametro della pietra, permettono alla maggior parte dei raggi luminosi che incidono sulla tavola della pietra di subire riflessione totale.
  • Infatti con le proporzioni studiate e proposte da Tolkowsky, la maggior parte dei raggi luminosi finiscono nelle faccette del padiglione con angoli maggiori dell’angolo limite.
In questo modo i raggi luminosi subiscono riflessione totale ritornando (dispersi) verso l’osservatore.
Certificato
Il certificato rilasciato da un gemmologo autorizzato rappresenta la QUINTA C.
 
Un altro Fattore qualitativo, oltre alle normali 4 C, che gioca spesso un ruolo importante nella determinazione del prezzo e nella vendita del diamante è la fluorescenza. Per lo più, il ruolo della fluorescenza è frainteso: negativo per molti operatori o clienti finali ma invrce è da considerarsi elemento positivo. 
La fluorescenza fa quasi sempre sembrare i diamanti migliori nell'aspetto, per quanto attiene il colore, allorché le pietre vengano osservate in condizioni d’illuminazione, come nel caso della luce diurna naturale in cui sia presente la componente dell’ultravioletto. 
Le pietre russe negli ultimi vent’anni hanno riscosso tanto successo pubblicitario, il loro successo lo debbono in realtà alla presenza di un tenore di fluorescenza azzurra, d’intensità da media a forte, più elevato di quello di pietre d’altra provenienza, e questa è una delle ragioni del loro miglior aspetto.
 
In pietre fortemente fluorescenti, la classificazione del colore potrebbe risultare d’un grado più elevata, se la fonte d’illuminazione dovesse contenere più del 6% di raggi ultravioletti: è il caso, talvolta, della luce diurna naturale, e di certe lampade a luce fredda ed a bulbo in teoria non fluorescente. 
Anche se il bulbo della lampada dovesse presentare un minimo di fluorescenza, l’accuratezza della classificazione verrà egualmente assicurata mantenendo costanti, uniformi e standardizzate le condizioni d’illuminazione. 
La maggior parte degli analisti, dei professionisti e degli esperti del settore ma anche dei non esperti, percepisce,nei diamanti con forte fluorescenza azzurra, un colore migliore di quel che non sia nella realtà. 
Da rilevazioni statistiche risulta che il 35% dei diamanti presenta fluorescenza, di questi il 62% possiede fluorescenza da media a molto forte ed il 97% di questo 62% nel colore azzurro. Altri colori in cui si manifesta la fluorescenza : arancione, giallo, verde, bianco e più raramente rosso.
I diamanti rosa possono esibire una fluorescenza d’un vivo arancione. Se la pietra possiede una tinta di fondo gialla ed una fluorescenza azzurra, può accadere che in certe condizioni la pietra appaia bianca di colore, in virtù del fatto che il giallo e l’azzurro, essendo complementari, possono annullarsi.
 
Per i diamanti di cui sopra, varrà la regola: una luce bianca fredda ed assolutamente non fluorescente rivelerà il vero colore di fondo e la lampada UV rivelerà la fluorescenza. 
Col termine “blu-white” spesso si designavano diamanti incolore con forte fluorescenza azzurra, e fino a tutti gli anni ’70 tale connotazione venne positivamente recepita.
Diamanti Trattati - HPHT
Il trattamento è permanente, la maggior parte dei diamanti trattati tra i 0,50 ct ed i 2,00 carati, sebbene si siano viste anche pezzature da 10,00 e da 0,02 carati, per quanto si possa presumere che le ultime non troveranno grande spazio, stanti i costi non assorbibili.
La presenza di “inclusioni alterate” e superfici ossidate o “ghiacciate” offriranno all’osservatore degli indizi, relativamente alla possibilità d’un avvenuto trattamento; l’ultima parola la potrà comunque fornire solo un laboratorio dotato dell’appropriata attrezzatura d’analisi. 
Le pietre che han subito trattamento HTHP per il colore, tendono ad avere gradi di colore e di purezza elevati, in quanto, se già malamente incluse, il processo ne può provocare la rottura.
 
Un elemento indiziario può essere costituito dal tipo d’appartenenza: 
  • diamanti bruni del tipo II, col trattamento HPHT tendono a divenire incolori o quasi incolori
  • alcuni molto rari diamanti bruni del tipo IIa possono assumere colorazione rosa
  • ancor più rare pietre brune del tipo IIb si trasformeranno in un bel blu
  • diamanti bruni del tipo I han la possibilità di mutare il colore in un giallo/giallo verde.
Le pietre in cui più difficile è il riconoscimento del trattamento sono le D-IF, in quanto prive di inclusioni, impurità, difetti. I diamanti del tipo Iab e IIa che, assoggettati al trattamento, possono dare colorazioni di grado elevato, rappresentano solamente il 2% dell’intera produzione mondiale e di questi non tutti posseggono purezza tale da risultare idonei al processo. 
I colori fantasia ottenibili col processo son di più facile conseguimento,in quanto la base di partenza è una colorazione marrone. La maggior parte dei diamanti trattati quasi incolori vien riscontrata nei tagli fantasia, in quanto il grezzo del tipo IIa spesso si presenta in natura in forme irregolari. 
La tecnologia impiegata per questo tipo di trattamento del diamante è similare a quella utilizzata per la produzione del sintetico. 
orafo.
 
Le sole case che finora abbiano associato il proprio nome a quello del trattamento HPHT sono la General Electric e la Lazare Kaplan, congiuntamente sotto il logo Bellataire, del resto ampiamente pubblicizzato. 
Si sa di una pietra Bellataire recentemente venduta per US $ 265.000,00. Le pietre trattate col metodo HPHT generalmente vengono vendute a metà prezzo delle corrispondenti non trattate. La Bellataire pone su piazza le proprie pietre trattate e marchiate ad un 35% sotto per le rotonde e ad un 45% sotto il prezzo di mercato, per quelle fantasia. 
La De Beers ha messo a punto uno strumento capace di rilevare la presenza di diamanti del tipo II trattati col metodo HPHT; la complicata procedura d’uso lo rende però più idoneo per l’attrezzato laboratorio gemmologico che per il negozio o il laboratorio orafo.
Zvi Yehuda
  • 1953: a 16 anni, Zvi scopre il modo di riciclare la polvere di diamante 
  • 1960: data in cui Zvi ha ideato uno stabile processo d’irraggiamento capace di trasformare, in un diamante, qualsiasi colore in colore fantasia 
  • 1965: inventa il trattamento con foratura a raggio laser
  • 1970: mette a punto un processo elettro-chimico, simile naturale, in grado di “sbucciare” i diamanti grezzi rivestiti 
  • 1978: progetta il colorimetro, uno strumento capace di predire il colore d’un diamante grezzo una volta tagliato, eliminando così il fattore aleatorio dell’imprevedibilità del risultato finale 
  • 1982: escogita ed introduce il trattamento della purezza detto per riempimento e denominato appunto Metodo Yehuda 
  • 1983: introduce il Metodo Yehuda per il trattamento con riempiente dello smeraldo
Per visualizzazre il filmato che riassume tutte le caratteristiche di un diamante clicca qui.

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